1974

La Banda del 1974Scudetto

1975

1971-72: Come l’Araba Fenice
La storia di questa squadra nasce dalle ceneri della serie B, nel 1971, quando approda a Roma Tommaso Maestrelli, che plasma la sua Araba Fenice da una squadra reduce da amare delusioni. La stagione inizia con Chinaglia che risolve con un gol l’ormai tradizionale derby di coppa Italia. Il campionato parte bene con quattro vittorie e due sconfitte e continua con risultati altalenanti.
Al giro di boa la Lazio è seconda ad un punto dalle prime due, ma riprende il girone col piede sbagliato e per Maestrelli arrivano le prime critiche, c’è chi addirittura rimpiange Lorenzo. Poi però la Lazio ingrana e, viaggiando in perfetta media inglese, torna nel gruppo di testa. Il campionato si risolve alla penultima giornata, in casa del Genoa, gara decisa da Giorgio Chinaglia che, infortunato, non avrebbe dovuto giocare, 0-2 con reti di Long John e Gritti… è serie “A”.

1972-73: L’impresa della neo-promossa
Storicamente il tifoso laziale ha sempre atteso l’ultima giornata con ansia e trepidazione, nell’attesa di un verdetto di salvezza o, al massimo, di promozione. Stavolta la trepidazione del popolo biancoceleste viene addirittura dalla possibilità di vincere il Titolo. La neo-promossa Lazio lotterà fino all’ultimo con le grandi del calcio italiano. Così all’ultima di Campionato il Milan è in testa ma Lazio e Juventus lo tallonano a un solo punto. Si gioca a Napoli in un ambiente avvelenato.
Damiani per il Napoli segna a pochi minuti dal Termine, il gol che fa sfumare i sogni di gloria. Il Milan cade nella fatal-Verona e la Juve rimonta lo 0-1 e batte una Roma che si lascia vincere per 1-2, regalando lo scudetto ai bianconeri.

1973-74: Lazio nel Sogno
La rosa viene arricchita di due giocatori, Franzoni e Inselvini, che portano il totale a 17, un numero che non porterà sfortuna.
Settembre e ottobre vedono la Lazio sia in campionato che in coppa Uefa. Il primo turno europeo vede i biancocelesti superare all’Olimpico il Sion, con tre gol di Chinaglia. Nel ritorno, in Svizzera la rete della sicurezza e la successiva tripletta degli avversari è ininfluente. Chinaglia trova comunque motivo per innescare la prima lite con Martini.
In campionato la Lazio comincia vincendo a Vicenza, passando in vantaggio nei primi minuti e arrotondando lo score nel secondo tempo. Una settimana dopo affronta la Samp, che deve recuperare tre punti di penalizzazione, e la batte col primo gol di Pino Wilson. Questa partita segna il debutto di Vincenzo D’Amico.
All’andata del secondo Uefa l’Ipswich, avversario inglese, rifila quattro gol a Pulici. I nervi sono tesi al ritorno in Italia, Chinaglia se la prende col terzino Facco, reo di aver fatto segnare quattro volte l’ariete Whymark, e per la trasferta con la Juve chiede il ritorno in squadra di Petrelli. Finisce 3-1 per i bianconeri, autori di un gran secondo tempo, dopo che il primo, dominato dai Laziali si era chiuso con un gol di Chinaglia.
In testa si crea un gruppone di sei squadre. Comincia un periodo di flessione, con due pareggi in bianco a Firenze e Cesena e la famigerata partita di ritorno di Coppa Uefa.
La Lazio all’intervallo ha recuperato due gol su quattro, ma l’arbitro concende un rigore dubbio che virtualmente elimina i biancocelesti. Scoppiano incidenti sugli spalti, qualcuno nel tunnel colpisce l’arbitro, e, nei mesi successivi, l’Uefa squalificherà la Lazio per un anno dalle competizioni europee.
Chinaglia prende parte, favorendo il gol di Capello, all’impresa dell’Italia a Wembley, ma il clima è teso poichè la Lazio ora è seconda dietro il Napoli. Arriva a Roma l’Inter che, nella gara che consacra D’Amico a centrocampo strappa un’ingiusto pareggio.
Passata la bonaccia, la squadra si scatena: sei vittorie consecutive ed un primato che non lascerà più. Nella rete cadono il Cagliari, la Roma che, nonostante il vantaggio iniziale, si lascia rimontare e scivola all’ultimo posto in classifica; il Milan, superato all’ultimo minuto da un gol di ReCecconi; l’altra capolista, il Napoli che, fino al gol di Chinaglia era imbattuto; il Verona, nella trasferta che vale il primato solitario.
L’ambiente si surriscalda, ormai le sfuriate di Chinaglia sono all’ordine del giorno, anzi fanno bene. Ne fanno le spese Frustalupi, accusato da Giorgione di fornire pochi assist, ReCecconi e Martini.
Alla tredicesima il Torino con Graziani, espugna l’Olimpico; non succedeva da 40 partite consecutive e la sconfitta permette l’aggancio della Juventus. Comunque la vittoria a Foggia e il 4 a 0 al Bologna, col primo gol di D’Amico, valgono il titolo di Campione d’Inverno con tre punti di vantaggio.
Il ritorno comincia con un’inattesa sconfitta contro l’ultima in classifica che causa un’altra polemica di Chinaglia con i compagni. Poi arriva la Juve, che in classifica segue a due punti.
La Lazio parte in quarta e alla mezz’ora è già sul 2-0; nonostante due rigori fischiati contro, di cui uno fallito, i biancocelesti s’impongono per 3 a 1.
Vanno ad impattare a Firenze, dove riescono a pareggiare con un rigore di Chinaglia, nonostante si trovino in 10 e sotto di un gol. Dopo aver battuto il Cesena, con il primo gol di Nanni, la Lazio perde a Milano. L’Inter chiude la partita già nel primo tempo e accade l’episodio del calcio nel sedere di Chinaglia a D’Amico, reo di aver sorriso ad uno svarione del compagno. Giorgione si riscatta con una doppietta al Cagliari e con un gol su rigore che decide il secondo derby.
I romanisti vedono ancora la Lazio rimontare l’iniziale vantaggio giallorosso, e, al termine dell’incontro bersagliano i giocatori dalle tribune, provocando Chinaglia, che risponde alla sua maniera, invitando uno per uno i tifosi ad affrontarlo.
Lo scontro al vertice tra Napoli e Lazio, terminato in pareggio, candida la Juventus che si riporta a -3, come rivale del titolo.
All’Olimpico scende il Verona che, al riposo, si ritrova in vantaggio per 2 a 1. Chinaglia e Wilson tengono i compagni per un quarto d’ora seduti in silenzio a centrocampo. La determinazione che ne risulta fa scaturire i tre gol del 4 a 2 finale. La Lazio ha ora quattro punti di vantaggio, che scendono a tre dopo il pareggio a reti bianche a Milano contro il Milan. Rimangono tre anche dopo il pareggio sul Genoa e la sconfitta col Torino, grazie anche alla Roma che, all’Olimpico, stavolta, supera 3 a 2 i bianconeri e concede il match-point ai Laziali.
L’apoteosi finale avviene in casa con il Foggia, un rigore di Chinaglia, dopo un’ora di gioco timoroso, regala ai tifosi la gioia più grande.
Giorgione chiude con 24 gol ed è capocannoniere del torneo. Nel bene e nel male ha firmato la stagione e vola in Germania, convocato per i Mondiali, dove manderà a quel paese il C.T. azzurro Valcareggi.

Un ringraziamento particolare va a Faber ’67 che ci ha inviato il materiale fotografico e ci ha consigliato questa rubrica

” Daje aquilotti nun se po’ sbaglia’
su c’è er Maestro che ce sta a guardà”Scudetto

Non sarà sfuggito a chiunque abbia messo piede in Curva Nord il canto pieno d’affetto che i tifosi laziali dedicano a Tommaso Maestrelli, il Maestro, il tecnico che nel 1974 condusse la squadra romana al suo primo, storico scudetto. Se non ci avesse lasciato nel ’76, Maestrelli  avrebbe compiuto oggi 92 anni; chissà, forse la storia moderna della Lazio sarebbe stata, con lui presente, completamente diversa.

1496611--346x212LE ORIGINI – Tommaso Maestrelli nasce a Pisa il 7 ottobre del 1922; figlio di un impiegato delle Ferrovie dello Stato, si trasferisce a seguito del padre di città in città, fino a stabilirsi definitivamente a Bari nel 1935. Proprio con la società pugliese muove i suoi primi passi sportivi. L’esordio in maglia biancorossa avviene nel 1939 contro il Milan: Tommaso non ha nemmeno diciassette anni. La carriera del promettente ragazzo è però interrotta dalla guerra: dopo un’iniziale esenzione a causa del suo status di calciatore, Maestrelli è richiamato al fronte e ferito ad una gamba in Jugoslavia. A ostilità concluse riprende a giocare, e nel 1957 passa in panchina, come vice di Allasio nel Bari. Dopo un inizio non brillante con la squadra pugliese, Tommaso inizia a macinare successi: prima con la Reggina, poi con il Foggia, si susseguono promozioni e premi alle sue doti di allenatore.

  20120302_lazioL’AVVENTURA NELLA LAZIO – Nel 1971, la svolta che deciderà la sua carriera. Maestrelli sostituisce Lorenzo alla guida della Lazio. Non è un esordio che lascia intuire i successi che verranno. I biancocelesti sono retrocessi in Serie B l’anno prima, la squadra è irrequieta, difficile da gestire, e il giocatore più dotato di quel gruppo, un ragazzone di nome Giorgio Chinaglia, è tanto bravo quanto sregolato. Con pazienza e buon senso il tecnico pisano ricostruisce un gruppo, gli dà un gioco ma soprattutto un’anima: e l’anno dopo i capitolini tornano trionfalmente nella massima serie.

I SUCCESSI – Dà lì, sarà tutto un susseguirsi di successi: prima arriva il terzo posto nel campionato 1972-73, a soli due punti dalla Juventus; e l’anno successivo è scudetto, estasi, catarsi. Nessuno prima ci era riuscito, nei quasi tre quarti di secolo del club. Decenni di emozioni che esplodono tutti insieme quando il rigore calciato da Chinaglia si infila alle spalle del portiere del Foggia. Ma il trionfo di Maestrelli non è solo in questo: è un successo umano, prima ancora che sportivo, il suo. Il successo di un uomo che è stato capace di fare da padre e da maestro ai suoi ragazzi; capace di domare e blandire Chinaglia, di fare di una miscela esplosiva un gruppo vincente. Sempre col sorriso, sempre con educazione, con una forza tranquilla ma capace di smuovere i monti. Non è un caso che sia rimasto nel cuore della gente laziale, non è un caso se alla domanda “Chi è stato il più grande allenatore della Lazio?” la maggioranza dei tifosi biancocelesti indica il nome del tecnico di Pisa. Nonostante Sven-Goran Eriksson abbia vinto di più, nonostante un buon numero di quanti oggi siedono in Curva Nord non fosse neppure nato, nel 1974.

SORTE CRUDELE – Purtroppo, la sorte è crudele, e quanto dà riprende. La stagione ’74-’75 inizia bene per i Campioni di Italia, ma la tempesta è in procinto di abbattersi sui lidi laziali. Il Maestro sta male, gli resta poco da vivere. La squadra lo scopre il 6 aprile del 1975, nell’intervallo di una partita casalinga contro il Torino. La secca sconfitta di quel giorno, 5 a 1 per gli ospiti, sarà il preludio dei mesi bui che seguiranno. Maestrelli lascia il timone della Lazio per potersi curare, e la squadra sbanda. Lo spogliatoio non legherà mai con il nuovo tecnico, Corsini: in particolar modo Chinaglia, che soffre la rigida disciplina imposta dal sostituto del Maestro. I risultati non arrivano più, e a due stagioni dal titolo la Lazio deve di nuovo lottare per non retrocedere. Il 1 dicembre 1975 Maestrelli torna sulla panchina laziale: una cura sperimentale sembra dare buoni risultati, e il tecnico è deciso a ricominciare da dove il suo percorso si era interrotto. La Lazio si salva grazie alla differenza reti. Sembra una schiarita, ma è una schiarita momentanea.

LA MORTE – Maestrelli si spense quasi esattamente un anno dopo essere tornato alla guida della Lazio, il 2 dicembre 1976, lasciando la moglie Lina e i quattro figli. Una folla immensa di tifosi laziali e di semplici amanti del calcio assistette, due giorni dopo, ai suoi funerali: in prima fila, i suoi “ragazzi” della Lazio. La sua morte segnò il punto di rottura per la squadra biancoceleste: Chinaglia, già pendolare tra Roma e l’America, scelse definitivamente l’altra sponda dell’Atlantico; Re Cecconi morì nel gennaio dell’anno successivo, vittima di un incidente tanto assurdo quanto tragico; e finì l’epopea meravigliosa di quei ragazzi in maglia biancazzurra, che erano passati in tre anni dal purgatorio della serie cadetta alla conquista dell’Italia.

Sono passati più di 35 anni da quel giorno. La Lazio ha conosciuto tutto: lo scandalo del Totonero, la serie B, la risalita,  la gloria e la soddisfazione di un secondo scudetto, e le nuove difficoltà nell’ultimo periodo della gestione Cragnotti. Ma gli anni non sono riusciti a cancellare l’affetto che il popolo laziale nutre per colui che permise alla prima squadra della Capitale di cucirsi il tricolore sul petto. E ancora oggi la Curva Nord canta per il suo Maestro.

Maestrelli_12_maggio_1974

Partita per partita, il cammino vittorioso della Lazio 1973-74Scudetto

classifica74

ANDATA1a GIORNATA – 7 ottobre 1973
Vicenza-Lazio 0-3
Reti: Chinaglia 7′, Re Cecconi 62′, Garlaschelli 86′.
Vicenza: Bardin, Berti, Longoni, Perego, Ferrante, Berni, Damiani, Sormani, Vitali, Faloppa, Macchi.
Lazio: Pulici, Facco, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Petrelli.
Arbitro: Michelotti.2a GIORNATA – 14 ottobre 1973
Lazio-Sampdoria 1-0
Rete: Wilson 83′.
Lazio: Pulici, Facco, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi (dal 69′ D’Amico), Chinaglia, Frustalupi, Manservisi.
Sampdoria: Cacciatori, Santin, Rossinelli, Lodetti, Prini (dal 48′ Arnuzzo), Lippi, Badiani, Boni, Maraschi, Salvi, Improta.
Arbitro: Casarin.3a GIORNATA – 28 ottobre 1973
Juventus-Lazio 3-1
Reti: Chinaglia 45′, Altafini 50′, Bettega 62′, Cuccureddu 86′.
Juventus: Zoff, Spinosi, Longobucco, Furino, Morini, Salvadore, Causio, Cuccureddu, Altafini, Capello, Bettega.
Lazio: Pulici, Facco, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Manservisi (dal 76′ D’Amico).
Arbitro: Lo Bello.4a GIORNATA – 4 novembre 1973
Lazio-Fiorentina 0-0
Reti: –
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Manservisi.
Fiorentina: Superchi, Galdiolo, Roggi, Beatrice, Brizi, Della Martira, Caso, Merlo, Desolati, Antognoni, Speggiorin (dall’83’ Saltutti).
Arbitro: Gonella.5a GIORNATA – 18 Novembre 1973
Cesena-Lazio 0-0
Reti: –
Cesena: Mantovani, Ceccarelli, Ammoniaci, Festa, Danova, Cera, Orlandi, Brignani, Bertarelli, Savoldi II, Braida.
Lazio: Pulici, Facco, Martini, Wilson, Oddi, Nanni (dal 70′ D’Amico), Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Petrelli.
Arbitro: Branzoni.6a GIORNATA – 25 novembre 1973
Lazio-Inter 1-1
Reti: Chinaglia 28′, Bedin 75′.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Inter: Vieri, Giubertoni, Facchetti, Oriali, Bellugi, Burgnich, Massa (dal 52′ Moro), Fedele, Boninsegna, Mazzola I, Bedin.
Arbitro: Panzino.

7a GIORNATA – 2 dicembre 1973
Cagliari-Lazio 0-1
Rete: Chinaglia 21′.
Cagliari: Albertosi, Valeri, Mancin, Poli, Niccolai, Tomasini, Gori, Nenè, Brugnera, Butti, Riva.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Arbitro: Giunti.

8a GIORNATA – 9 dicembre 1973
Lazio – Roma 2-1
Reti: Negrisolo 34′, Franzoni 46′, Chinaglia 68′.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Roma: Conti, Negrisolo, Peccenini, Rocca, Santarini, Batistoni, Domenghini, Morini, Cappellini, Cordova, Prati (dall’80’ Orazi).
Arbitro: Lo Bello.

9a GIORNATA – 16 dicembre 1973
Lazio-Napoli 1-0
Rete: Chinaglia 76′.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli (dal 72′ Franzoni), Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Napoli: Carmignani, Bruscolotti, Pogliana, Zurlini, Vavassori, Orlandini, Canè (dall’80’ Ferradini), Juliano, Clerici, Esposito, Braglia.
Arbitro: Michelotti.

10a GIORNATA – 23 dicembre 1973
Verona-Lazio 0-1
Rete: Garlaschelli 36′.
Verona: Belli, Nanni, Sirena, Zaccarelli, Bet, Mascalaito, Franzot, Maddè, Fagni, Mazzanti, Pace (dal 46′ Castronovo).
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli (dall’80’ Franzoni), Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Arbitro: Gonella.

11a GIORNATA – 30 dicembre 1973
Lazio-Milan 1-0
Rete: Re Cecconi 90′.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson,Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico (dal 69′ Franzoni).
Milan: Vecchi, Sabadini, Zignoli, Anquilletti, Turane, Biasiolo, Sogliano (dal 63′ Bergamaschi), Benetti, Bigon, Rivera, Chiarugi.
Arbitro: Ciacci.

12a GIORNATA – 6 gennaio 1974
Genoa-Lazio 1-2
Reti: Garlaschelli 18′, Corradi 52′ rig.,Garlaschelli 70.
Genoa: Spalazzi, Maggioni, Ferrari, Maselli , Rosato, Garbarini, Derlin, Bittolo, Pruzzo, Corso (dall’83’ Bordon), Corradi.
Lazio: Pulici, Facco, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico (dall’83’ Polentes).
Arbitro: Motta.

13a GIORNATA – 1 gennaio 1974
Lazio-Torino 0-1
Rete: Graziani 55′.
Lazio: F. Pulici, Facco, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi (dal 63′ Franzoni), Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Torino: Castellini, Lombardo, Fossati, Zecchini, Cereser, Agroppi, Rampanti, Ferrini (dal 46′ Mascetti), Graziani, Salvadori, P. Pulici.
Arbitro: Giunti.

14a GIORNATA – 20 gennaio 1974
Foggia-Lazio 0-1
Rete : Chinaglia 86′.
Foggia: Trentini, Cimenti, Colla, Pirazzini, Bruschini, Valente, Villa, Del Neri, Rognoni, Liguori, Pavone.
Lazio: Pulici, Polentes, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Inselvini, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Arbitro: Torelli.

15a GIORNATA – 27 gennaio 1974
Lazio-Bologna 4-0
Reti: Garlaschelli 4′, D’Amico 60′ e 75′ rig., Chinaglia 89′.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Inselvini, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Bologna: Buso, Mei, Rimbano, Battisodo, Cresci, Massimelli, Ghetti, Vieri, Savoldi I, Bulgarelli, Landini II
Arbitro: Mascali.

RITORNO16a GIORNATA – 3 febbraio 1974
Lazio-Vicenza 3-0
Reti: Gariaschelli 10′, aut. Berni 69′, Chinaglia 80′.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Inselvini, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Vicenza: Bardin, Volpato, Longoni, Perego, Gorin (dal 46′ Fontana), Berni, Damiani, Bernardis, Vitali, Faloppa, Speggiorin.
Arbitro: Branzoni.17a GIORNATA – 10 febbraio 1974
Sampdoria-Lazio 1-0
Rete: Maraschi 72′.
Sampdoria: Cacciatori, Santin, Rossinelli, Arnuzzo, Prini, Lippi, Sabatini, Lodetti, Maraschi (dal 78′ Petrini), Boni, Cristin.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Inselvini, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico (dal 78′ Franzoni).
Arbitro: Gialluisi.18a GIORNATA – 17 febbraio 1974
Lazio-Juventus 3-1
Reti: Garlaschelli 5′, Chinaglia 27′, Anastasi 55′ rig., Chinaglia 66′ rig.
Lazio: Pulici, Petrelli (dal 72′ Polentes), Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Inselvini, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Juventus: Zoff, Spinosi, Marchetti, Furino (dal 46′ Viola), Morini, Salvadore, Gentile, Cuccureddu, Anastasi, Altafini, Capello.
Arbitro: Panzino.19a GIORNATA – 3 marzo 1974
Fiorentina-Lazio 1-1
Reti: Desolati 41′, Chinaglia 64′ rig.
Fiorentina: Superchi, Galdiolo, Roggi, Beatrice, Brizi, Guerini, Caso, Merlo, Desolati (dall’80’ Speggiorin), De Sisti, Saltutti.
Lazio: Pulici, Polentes, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Inselvini, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Arbitro: Lo Bello.20a GIORNATA – 10 marzo 1974
Lazio-Cesena 2-0
Reti: Chinaglia 35′, Nanni 40′.
Lazio: Pulici, Polentes, Inselvini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, D’Amico (dal 75′ Borgo), Chinaglia, Frustalupi, Manservisi.
Cesena: Boranga, Zaniboni, Ammoniaci, Festa (dal 62′ Orlandi), Danova, Cera, Catania, Brignani, Bertarelli, Savoldi II, Toschi.
Arbitro: Agnolin.21a GIORNATA – 17 marzo 1974 I
Inter-Lazio 3-1
Reti: Fedele 5′, Oriali 32′, Garlaschelli 51′, Mariani 69′.
Inter: Vieri, Giubertoni, Facchetti, Bertini, Mariani (dal 76′ Scala), Burgnich, Oriali, Fedele, Boninsegna, Mazzola I, Bedin.
Lazio: Pulici, Polentes, Martini, Wilson, Oddi, Nanni (dal 46′ D’Amico), Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Inselvini.
Arbitro: Michelotti.

22a GIORNATA – 24 marzo 1974
Lazio-Cagliari 2-0
Reti: Chinaglia 24′ e 80′ rig.
Lazio: Pulici, Petrelli (dall’88’ Polentes), Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Cagliari: Albertosi, Valeri, Mancin, Poli, Poletti (dal 46′ Brugnera), Roffi, Gori, Marchesi, Quagliozzi, Butti, Nobili.
Arbitro: Torelli.

23a GIORNATA – 31 marzo 1974
Roma-Lazio 1-2
Reti: aut. Pulici 5′, D’Amico 47′, Chinaglia 50′ rig.
Roma: Conti, Negrisolo, Morini, Rocca, Santarini, Batistoni, Domenghini, Orazi (dal 16′ Peccenini), Prati, Cordova, Spadoni.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Arbitro: Gonella.

24a GIORNATA – 7 aprile 1974
Napoli-Lazio 3-3
Reti: Clerici 18′, Chinaglia 23′, Juliano 25′, Chinaglia 41′, Clerici 53′ rig., Chinaglia 63′ rig.
Napoli: Carmignani, Bruscolotti (dal 50′ Montefusco), Pogliana, Landini I, Ripari, Orlandini, Cane, Juliano, Clerici, Esposito, Braglia.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni (dal 77′ Inselvini), Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Arbitro: Ciacci.

25a GIORNATA – 14 aprile 1974
Lazio-Verona 4-2
Reti: aut. Bet 8′, Zigoni 25′, aut. Oddi 43′, Garlaschelli 49′, Nanni 76′, Chinaglia 78′.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Verona: Giacomi, Nanni, Sirena, Bachlechner, Bet, Mascalaito, Zaccarelli, Franzot, Maddè, Fagni, Zigoni (dal 56′ Pace).
Arbitro: Giunti.

26a GIORNATA – 21 aprile 1974
Milan-Lazio 0-0
Milan: Pizzaballa, Sabadini, Lanzi, Turone (dal 78′ De Vecchi), Anquilletti, Biasiolo, Bergamaschi, Maldera, Tresoldi, Bianchi, Chiarugi.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico (dall’82’ Franzoni).
Arbitro: Picasso.

27a GIORNATA – 28 aprile 1974
Lazio-Genoa 1-0
Rete: Garlaschelli 43′.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi (dal 73′ Inselvini), Franzoni.
Genoa: Spalazzi, Maggioni, Della Bianchina, Maselli, Rosato, Garbarini, Derlin, Bittolo, Simoni, Corso (dall’83’ Mariani), Corradi.
Arbitro: Bernardis.

28a GIORNATA – 5 maggio 1974
Torino-Lazio 2-1
Reti: P. Pulici 13′, Chinaglia 32′, P. Pulici 43′.
Torino: Castellini, Lombardo, Fossati, Salvadori (dal 18′ Rampanti), Cereser, Agroppi, Bui, Ferrini, Sala, Mascetti, P. Pulici.
Lazio: F. Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni (dal 78′ Franzoni), Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Inselvini.
Arbitro: Gussoni.

29a GIORNATA – 12 maggio 1974
Lazio-Foggia 1-0
Rete: Chinaglia 60′ rig.
Lazio: Pulici, Petrelli, Martini (dal 50′ Polentes), Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Foggia: Trentini, Cimenti, Colla, Pirazzini, Bruschini (dal 66′ Golin), Valente, Villa, Scorsa, Fabbian, Rognoni, Pavone.
Arbitro: Panzino.

30a GIORNATA – 19 maggio 1974
Bologna-Lazio 2-2
Reti: Petrelli 7′, Savoldi I 19′, Pecci 45′, Chinaglia 48′.
Bologna: Buso, Roversi, Caporale, Battisodo, Cresci, Gregori, Pecci , R. Vieri, Savoldi I, Bulgarelli (dal 46′ Ghetti), Landini II.
Lazio: Pulici, Petrelli, Polentes, Wilson, Oddi, Nanni, Franzoni, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico (dall’86’ Tripodi).
Arbitro: Toselli.

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I ritagli dei giornali dell’epocaScudetto


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Un commento al post “1974

  1. GUIDO scrive:

    una lazio fantastica con un allenatore incancellabile.

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